domenica 15 aprile 2007
lunedì 2 aprile 2007
Laureati e sindacati
Leggendo le diverse discussioni, penso sempre più che i laureati dovrebbero rendersi conto di non essere più la "casta" di un tempo, ma dovrebbero ragionare da dipendenti, e quindi fare riferimento anche loro ai sindacati.
Perchè i laureati brontolano ma non manifestano per i loro diritti assieme ai tecnici e operai? Questo sarebbe devastante: si farebbe capire alle aziende che in Italia i laureati li hanno ridotti talmente di ruolo, che si sentono a tutti gli effetti dei non laureati (si badi bene, uso il termine laureato-non laureato solo per farmi capire, ma veramente penso che ormai ci sia veramente poca differenza in molti casi).
Perchè i laureati sacrificano serate a lavorare, restano in ufficio al sabato? La speranza della carriera? Perchè non manifestano se sono insoddisfatti? Facile godere dei diritti derivanti dalle lotte degli operai. Tra l'altro il sindacato non si impegnerà mai troppo per i laureati se non avrà mai la loro presenza.
Che ne pensate?
Perchè i laureati brontolano ma non manifestano per i loro diritti assieme ai tecnici e operai? Questo sarebbe devastante: si farebbe capire alle aziende che in Italia i laureati li hanno ridotti talmente di ruolo, che si sentono a tutti gli effetti dei non laureati (si badi bene, uso il termine laureato-non laureato solo per farmi capire, ma veramente penso che ormai ci sia veramente poca differenza in molti casi).
Perchè i laureati sacrificano serate a lavorare, restano in ufficio al sabato? La speranza della carriera? Perchè non manifestano se sono insoddisfatti? Facile godere dei diritti derivanti dalle lotte degli operai. Tra l'altro il sindacato non si impegnerà mai troppo per i laureati se non avrà mai la loro presenza.
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