lunedì 2 aprile 2007

Laureati e sindacati

Leggendo le diverse discussioni, penso sempre più che i laureati dovrebbero rendersi conto di non essere più la "casta" di un tempo, ma dovrebbero ragionare da dipendenti, e quindi fare riferimento anche loro ai sindacati.

Perchè i laureati brontolano ma non manifestano per i loro diritti assieme ai tecnici e operai? Questo sarebbe devastante: si farebbe capire alle aziende che in Italia i laureati li hanno ridotti talmente di ruolo, che si sentono a tutti gli effetti dei non laureati (si badi bene, uso il termine laureato-non laureato solo per farmi capire, ma veramente penso che ormai ci sia veramente poca differenza in molti casi).

Perchè i laureati sacrificano serate a lavorare, restano in ufficio al sabato? La speranza della carriera? Perchè non manifestano se sono insoddisfatti? Facile godere dei diritti derivanti dalle lotte degli operai. Tra l'altro il sindacato non si impegnerà mai troppo per i laureati se non avrà mai la loro presenza.

Che ne pensate?

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Penso esattamente quanto da te descritto.
Per esperienza personale i laureati in azienda non manifestano (percentualmente).

Perchè? Beh:
1. speranza di carriera
2. paura di essere presi di mira
3. motti tipo "tanto prendo l'aumento anche se non manifesto"

Io proporrei davvero che le lotte sindacali si facessero davvero per gli iscritti. Razzista? Forse, ma è un modo per impedire di godere delle conquiste altrui senza muovere un dito.

Khomeini

Mr. Turbo ha detto...

Ciao ragazzi, ho inserito dei nuovi post del mio blog.
Siete tutti invitati a commentarli :-)

Anonimo ha detto...

Sono sostanzialmente d'accordo con voi: vivendo, pero', da anni, in una realta' lavorativa da metalmeccanico (area R&D, ma contratto e trattamento da operaiaccio (detto senza offesa) metalmeccanico), in cui il sindacato e' molto presente almeno formalmente, ho dei forti dubbi nei riguardi dell'onesta' intellettuale di questo. Lo vedo sempre piu' spesso connivente con i 'padroni'. Questo fa si' che, pur aderendo a tutte le forme di lotta della FIOM, non abbia mai preso la tessera sindacale, cosi' come molti altri miei colleghi.
C'e' anche da dire che il sindacato italiano (e probabilmente anche quello di altri paesi) si sta rivelando fortemente inadeguato nei mezzi e nelle richieste rispetto a molte nuove realta' lavorative che dovrebbe rappresentare, costituite, spesso, da laureati e diplomati con mansioni non proprio da 'svitabulloni'..
Mi sapete dire quale danno possa fare un giorno di sciopero in una realta' di progettazione o di ricerca (quando poi tutti i ritardi vengono recuperati nei giorni seguenti con straordinari non pagati?!). Mi sapete dire a cosa servono 20 euro di aumento al mese se poi l'azienda non mi paga nemmeno corsi di formazione ed aggiornamento, ne' mi permette di accedere a librerie universitarie internazionali (io pago di tasca mia l'iscrizione alla IEEE e alle riviste di settore. Ovviamente questo NON lo metto a disposizione dell'azienda) e mi tratta come uno svitabulloni.
La realta' e' che i laureati non in carriera (che' quella e' un altrra storia), hanno assolutamente bisogno di riconoscersi in una associazione sindacale che tuteli i loro di ritti, ma quell'associazione e' ben lungi dall'esistere a tutt'oggi. Occore proprio pensare un 'nuovo' sindacato che raccolga le nostre istanze e sviluppi forme di lotta e di protesta veramente efficaci.
E' da vedere come, pero'....

L'Ingegnere pentito ha detto...

eh già...

Mr. Turbo ha detto...

Sono pienamente daccordo.

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti, complimenti bel blog e molto interessante il post.
Mi trovo pienamente d' accordo con l' ultimo commento di anonimo: qualche giorno fa ne parlavo con mio padre, dice che lui mai avrebbe lavorato in quelle condizioni in cui versano oggi i neo- laureati..."é colpa di quei giovani che accettano le assurde regole del gioco" mi dice..
Certo i suoi erano altri tempi, tempi in cui se un giovane era meritevole le opportunità ce le aveva, mentre oggi non esiste più il connubio merito=lavoro e se da una parte un fondo di verità a mio padre glielo dò, dall' altra mi chiedo: io sto ancora studiando, quindi ad oggi posso permettermi di rifiutare infiniti stage e lavori sottopagati, ma cosa succederà una volta finiti gli studi?scenderò a compromessi pur di avere un' occupazione?

Anonimo ha detto...

sì...accetterai compromessi, quando non riesci ad arrivare alla fine dl mese ti costringono ad accettare compromessi: hanno creato una modalità di accesso al mondo del lavoro autoimmune. Se non accetterai tu ci saranno altri che più poveri o forse anche più ignoranti di te accetteranno (intendo ignoranza dei propri diritti).
insomma il coltello dalla parte del manico non ce l'ha chi offre competenze qualificate (E NON VENITEMI A DIRE CHE NON è VERO E CHE NOI LAUREATI SIAMO POCO PREPARATI! SE VENIAMO IMPIEGATI IN RUOLI CHE NON SONO I NOSTRI E SI SCAMBIANO LE COMPETENZE è OVVIO CHE IL RISULTATO SIA DISASTROSO, MA COME IN TUTTI I SISTEMI SCHIAVI SI DA SEMPRE LA COLPA AI SOTTOPOSTI!!) ma chi offre due spiccioli, siamo tornati indietro....!!

Anonimo ha detto...

Anche io purtroppo sono un laureato (in economia) sottopagato, di Napoli ma purtroppo dopo un anno da laureato l'unico lavoro che ho trovato è questo che mi permette di guadagnare 500 euro al mese per 8 ore di lavoro in contabilità.. Per il resto solo call center, studi professionali a zero euro, che posso fare? almeno faccio un po di esperienza sempre meglio che stare a casa...

Anonimo ha detto...

BASTA STIPENDI DA FAME!

Assistiamo in questi giorni a valanghe di soldi pubblici che, con l'eslpicito assenso dei pù ed il tacito accordo di tutti, corrono al capezzale della grande finanza e delle imprese in crisi per tentare di mettere in atto un "salvataggio"!
Perche' non fare altrettanto per color che lottano quotidianamente per sopravvivere all'indigenza e alla precarietà? Perchè i soldi per i più deboli non ci sono mai e per "loro" sempre? II Governo Berlusconi, in totale assenza di opposizione ed in sostanziale continuità con quanto ereditato da Prodi, ha deciso di sostenere senza riserve le pretese di Confindustria ed in nome del liberismo sta pesantemente attaccando i diritti ed i salari dei lavoratori, dei pensionati e delle loro famiglie. Questo governo si occupa solo dei banchieri, dei palazzinari, delle imprese, degli “amici degli amici”, riservando lacrime e sangue ai ceti popolari, come testimonia un rapporto redatto sulla base di dati forniti dalla Banca Europea, per cui 120 miliardi di euro sono stati dirottati dai lavoratori alle imprese. Invece di mettere mano a questa vera e propria emergenza, la "TRIADE" Governo-Confindustria-Sindacato ha avviato la stagione del definitivo smantellamento di salari, pensioni, scuola, sanità, giustizia, sicurezza. E’ in atto un evidente tentativo di cancellare le conquiste ottenute dai lavoratori grazie a decenni di dure lotte ed enormi sacrifici. E’ in atto la “svendita totale” della res pubblica per affermare la supremazia degli interessi dei “padroni” rispetto a quelli della “gente”!
NON POSSIAMO PERMETTERLO!
E’ ORA DI FAR SENTIRE LA NOSTRA VOCE!
E’ arrivato il momento, considerata la latitanza di tutti i sindacati - ovvero di quelle organizzazioni nate e finanziate dai lavoratori per la difesa e la tutela del lavoro - di comunicare alle OO.SS. medesime, per iscritto, l'intenzione di non voler più contribuire al “loro-sostentamento”!!!

>>>TROVI LA NOSTRA LETTERA SU: HTTP://STATALI.BLOGSPOT.COM

Anonimo ha detto...

Si, probabilmente lo e

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good

Anonimo ha detto...

molto intiresno, grazie

Anonimo ha detto...

molto intiresno, grazie