lunedì 13 ottobre 2008
Dopo un bel pò..
mercoledì 30 maggio 2007
Dal blog di Federico Pace
http://lavoro.blog.kataweb.it/federicopace/2007/05/stipendi_under_.html
Sono una Consulente di Selezione del Personale, da tempo vado dicendo che nel mondo del lavoro la laurea " non paga".
Cerco Professional per l'Industria Manufatturiera metalmeccanica e vedo pagare certi bravi diplomati con solida esperienza anche il 20/30 per cento in più di laureati della stessa età, solo che di laureati ne trovo a bizzeffe, di diplomati neanche l'ombra.....
Talvolte penso a quanti di queste bizzeffe di laureati, in un paese dove la realtà riesca a superare la fantasia , sarebbe bastato " fermarsi" al diploma....e vivere felice con un lavoro, un buon reddito, un'esistenza fatta di cose magari più semplici ma di soddisfazione...mah!
domenica 15 aprile 2007
lunedì 2 aprile 2007
Laureati e sindacati
Perchè i laureati brontolano ma non manifestano per i loro diritti assieme ai tecnici e operai? Questo sarebbe devastante: si farebbe capire alle aziende che in Italia i laureati li hanno ridotti talmente di ruolo, che si sentono a tutti gli effetti dei non laureati (si badi bene, uso il termine laureato-non laureato solo per farmi capire, ma veramente penso che ormai ci sia veramente poca differenza in molti casi).
Perchè i laureati sacrificano serate a lavorare, restano in ufficio al sabato? La speranza della carriera? Perchè non manifestano se sono insoddisfatti? Facile godere dei diritti derivanti dalle lotte degli operai. Tra l'altro il sindacato non si impegnerà mai troppo per i laureati se non avrà mai la loro presenza.
Che ne pensate?
sabato 31 marzo 2007
giovedì 29 marzo 2007
Eurispes
Ma va?!
scarica il rapporto Eurispes
Livello del salario netto annuo del lavoratore dipendente, senza carichi di famiglia nel 2004, nel 2005 e 2006 (in euro a parità di potere d’acquisto)
Paesi | 2004 | 2005 | 2006 | Crescita percentuali dal 2004 al 2006 |
Gran Bretagna | 21.015 | 25.880 | 28.007 | +33,3 |
Olanda | 19.533 | 21.513 | 23.289 | +19,2 |
Germania | 18.607 | 19.603 | 21.235 | +14,1 |
Irlanda | 19.013 | 19.508 | 21.112 | +11,0 |
Finlandia | 17.394 | 18.372 | 19.890 | +14,3 |
Francia | 18.382 | 18.216 | 19.731 | +7,3 |
Belgio | 18.292 | 18.242 | 19.729 | +7,9 |
Danimarca | 16.848 | 17.295 | 18.735 | +11,2 |
Spagna | 15.771 | 16.085 | 17.412 | +10,4 |
Grecia | 12.434 | 15.440 | 16.720 | +34,5 |
Italia | 15.597 | 15.009 | 16.242 | +4,1 |
Portogallo | 8.634 | 12.142 | 13.136 | +52,1 |
mercoledì 28 marzo 2007
Andate all'estero!
"Andate all'estero, lì venite pagati meglio e fate quello che volete veramente fare".
Ok, certo, la fuga dei cervelli ma anche dei cervellini è ormai già da anni una costante.
Ma mi chiedo: perchè in Italia che è un paese in teoria sviluppato e che fa parte del G8, l'unica soluzione ai mali è quella di andare via? Sembra quasi sia meglio eliminare i rompiballe semplicemente facendoli andare all'estero.
Perchè non è sempre facile andare all'estero? Mah, forse, come già detto, per la nostra italianità. Con tutti i lati negativi, e anche se i saggisti e gli studiosi ci condannano per questo, abbiamo purtroppo ancora questa particolarità: amare la nostra terra, frequentare e non solo ricordare la propria famiglia, etc etc.
Potrei capire se l'Occidente dovesse soccombere economicamente rispetto all'Oriente. Potrebbe accadere che chi vuole lavorare debba espatriare nel Far East.
NO. Qui viene chiesto di andare in Inghilterra, Germania, Svizzera, tutti bei posti, ma alla fine situati sempre nella stessa area, in quell'Europa in cui l'Italia dovrebbe essere parte fondamentale.
Una volte erano le famiglie povere ad emigrare, negli Usa, nelle miniere del Belgio, i contadini in Australia. Ora sembra una cosa ovvia che questa emigrazione la debbano fare i laureati ( "e se restate qui, cavoli vostri!").
Ma l'Italia è già fallita? E' già morta?
Un interessante intervento
scarica pdf
Molto interessante la prima parte sulle problematiche delle lingue (annoso problema). Interessante e in tema sul mio blog, il secondo punto sull'employment of graduated engineers :
[...]
The media often discuss the question, whether we have in Italy a sufficient number of graduate engineers. Often the comparison with other industrial European countries is to our disadvantage. More often well known journalists and so called experts put the blame of the insufficient growth of the Italian System on the insufficient number of engineers and of graduates in technical subjects. Is this a fair comparison, or is it distorted by the differences of the higher education in different countries ? On the other hand, I know too well the difficulties of our young graduates who can not find a satisfactory job: they write hundreds of letters, usually without answers, they have one interview after another and finally they are compelled to accept an unsatisfactory and not professionally motivating temporary contract with low pay and without any guarantee of continuity, what I call a “ stagelemosina “. The proliferation of postgraduate often useless programmes ( we call masters ) is a consequence.[...][...]
I would like to end my talk with a warning from a British colleague: " Letting our graduates squander their talents in low-paid and low-skilled jobs is not just making a mockery of their personal investment in a university education, it is undermining our own investment in our country".
martedì 27 marzo 2007
Forse non tutti sanno che..
..che i laureati, almeno per quanto riguarda il contratto metalmeccanici, dovrebbero essere inquadrati dal 5° livello in su.
Eppure questo non accade sempre. Certo, magari il superminimo fa giustizia di un livello base inferiore a quanto dovuto.
Non sono pochi i casi di ingegneri assunti con 3° o 4° livello, specie nelle piccole aziende. Cosa comporta tutto ciò? Comporta una non legalità nel caso in cui il laureato svolga mansioni da "laureato", oltre il quinto livello.
Però, evidentemente molti laureati si rendono conto di non svolgere attività da laureato..e quindi accettano la cosa, specie all'inizio, per cominciare..anzi a volte sembra quasi un vantaggio..perchè se un giorno uno dovesse cambiare lavoro, è più facile trovarlo se ha un livello più basso.
Questa secondo me è la dimostrazione che tutto va verso il basso.
giovedì 15 marzo 2007
Dubbio amletico..
- Gli italiani sono geneticamente predisposti a lamentarsi dei propri lauti stipendi
- Quello che differenzia è il trattamento riservato dalle aziende ai laureati, alla scarsa considerazione per la vera ricerca, il fatto che l'Italia si basa sulla piccola media impresa che ha bisogno di tuttofare e non di veri specialisti.
Sulla base del secondo punto un governo o parlamento che sia, dovrebbe spingere a un radicale cambiamento della filosofia mentale delle aziende, che in Italia si sanno lamentare solo delle tasse e richiedono maggior flessibilità.
Quando si chiederà alle aziende italiane di dare un pò soddisfazione ai propri dipendenti laureati?Quando un laureato italiano si potrà sentire felice del proprio mestiere senza per forza dover espatriare o lasciare la sua famiglia? (tra parentesi..e poi si parla di favorire la famiglia..e si assitono a questi nuclei di persone che non hanno quasi il tempo neppure di dormire assieme)..
Certamente ci saranno isole felici, ne sono certo, ma se stiamo a scrivere e a leggere questi blog e se non li leggiamo dai colleghi finlandesi, inglesi o tedeschi, ci sarà pure un motivo..