mercoledì 28 marzo 2007

Andate all'estero!

Spesso come risposta alle "lamentele" che i laureati fanno, ma non solo i laureati, viene opposta la seguente frase-verità:

"Andate all'estero, lì venite pagati meglio e fate quello che volete veramente fare".

Ok, certo, la fuga dei cervelli ma anche dei cervellini è ormai già da anni una costante.

Ma mi chiedo: perchè in Italia che è un paese in teoria sviluppato e che fa parte del G8, l'unica soluzione ai mali è quella di andare via? Sembra quasi sia meglio eliminare i rompiballe semplicemente facendoli andare all'estero.

Perchè non è sempre facile andare all'estero? Mah, forse, come già detto, per la nostra italianità. Con tutti i lati negativi, e anche se i saggisti e gli studiosi ci condannano per questo, abbiamo purtroppo ancora questa particolarità: amare la nostra terra, frequentare e non solo ricordare la propria famiglia, etc etc.

Potrei capire se l'Occidente dovesse soccombere economicamente rispetto all'Oriente. Potrebbe accadere che chi vuole lavorare debba espatriare nel Far East.
NO. Qui viene chiesto di andare in Inghilterra, Germania, Svizzera, tutti bei posti, ma alla fine situati sempre nella stessa area, in quell'Europa in cui l'Italia dovrebbe essere parte fondamentale.

Una volte erano le famiglie povere ad emigrare, negli Usa, nelle miniere del Belgio, i contadini in Australia. Ora sembra una cosa ovvia che questa emigrazione la debbano fare i laureati ( "e se restate qui, cavoli vostri!").

Ma l'Italia è già fallita? E' già morta?

24 commenti:

angela padrone ha detto...

mi dedicherò tra un po' a questo tema, perché effettivamente se ne parla molto, ma a quanto pare non ci sono dati. Di chi è la colpa? Possiamo prendercela con qualcuno?
www.angelapadrone.blogspot.com

L'Ingegnere pentito ha detto...

Beh mi pare di avere espresso la mia opinione ;)

Anonimo ha detto...

Io propendo per questo: l'Italia non è una nazione che si fà ricerca, nel senso che non interessa. Noi "integriamo" prodotti di altri, perchè costa meno e perchè rende di più (markup).
Chiaramente parlo di tecnologia e non di calzature o moda. Ergo, se volete essere INGegneri ... andate all'estero. Se volete fare i manager, restate in Italia, oppure tornateci dopo qualche anno ...
al solito: nessuno è profeta in patria.

Khomeini

Riccardo ha detto...

Uppsala. Svezia. Qui son finito io a fare il "cervello in fuga". Ho lasciato un assegno di ricerca dell'università ed un concorso di dottorato vinto (primo!) per venire quassù al freddo. Cosa mi ha spinto?

I sogni di gloria, l'ambiente accademico più dinamico, le prospettive occupazionali, sicuramente anche lo stipendio ed il contratto di assunzione!

Spero solo di non dover cantare mai, con Guccini,
"giovane e ingenuo io ho perso la testa
sian stati i libri, o il mio provincialismo
e un cazzo in culo e accuse d’arrivismo,
dubbi di qualunquismo
son quello che mi resta."

Anonimo ha detto...

Tutte le scelte possono portare ad una fine sbagliata.
Ma quando si fanno non si sbaglia mai: per definizione noi non sbagliamo mai.
Anche se decidessimo di fare la cosa sbagliata avremmo fatto giusto, perchè abbiamo deciso "giustamente" di fare la cosa sbagliata.

Ergo ... non è mai sbagliato andarsene come non è mai sbagliato restare. A posteriori è facile dirlo... ma serve?
Anche no

Stai ad Uppsala ... bel posto peraltro, ci sono venuto pure io all'Uni di Uppsala, ma solo di passaggio.

W LE SVEDESI :)

(Khomeini)

Anonimo ha detto...

Io già ci vivo all'estero..in Uk.
Ho la fortuna di poter vivere qui, studiando gli ultimi due esami del corso di laurea in ingegneria elettrica, tornando in Italia solo (per fortuna)per sostenere gli esami e discutere del avanzamento della tesi col prof...
Ovviamente, mi sono ben integrato e le opportunità di lavoro non mancano: farò la tesi in un azienda e il lavoro verrà...
Sapete perchè ne sono certo?
Soprattutto in Uk mancano laureati in materie scientifiche.
Ovvio, dal momento che un operaio carpentiere o metalmeccanico inglese guadagna quanto un medico ospedaliero in Italia!!! Quindi nessuno disdegna un lavoro del genere (tra l'altro con turni di lavoro 9-17...poi tutti al pub!).
Il livello culturale del popolo inglese è bassissimo... e a me fa comodo!
Noi, italiani, abituati fin da piccoli che "se sei furbo, vai avanti", in questi paesi dove il solo pensarlo è reato ;) , siamo delle ottime figure lavorative, sveglie e dinamiche, ma soprattutto che hanno studiato (i nostri corsi di studi in confronto hai loro sono per supergeni).
In Italia, no! Il lavoro di un operaio è sottopagato o a nero. Nessuno lo vuole fare, se non gli extracomunitari. Noi preferiamo laurearci per diventare "capo", ma alla fine si finisce per essere solo dei segretari (ingegneri compresi).
Volete mettere i vostri studi in pratica? Anni di simulazioni in Matlab, Labview, simulatori di Plc?
Bè, in Italia è impossibile: che fareste? Cosa dovreste ottimizzare? Apparecchiature vecchie di 20 anni, non programmabili (monoprodotto) in azienduncole con a capo gente che se pure ha la terza media??
Fuori è diverso.
Investono, sanno che la ricerca e il multitasking sono essenziali per lo sviluppo e per rimanere concorrenti...
In Italia si spera solo che l'amico votato in parlamento faccia qualche legge per poter tirare avanti....

Abbiate il coraggio di lasciare l'Italia!!

Anonimo ha detto...

LA SOLUZIONE E' LA RIVOLUZIONE!!
SCENDERE IN PIAZZA TUTTI INSIEME, OPERAI, LAUREATI, GENTE CHE LAVORA INSOMMA. (CAZZO STO DIVENTANDO COMUNISTA :) ) DETRONIZZIAMO QUESTA MASSA DI INSAZIABILI BRAMINI.

Anonimo ha detto...

ho trovato ora questo sito.. mettendo su google per disperazione "a cosa serve una laurea in fisica"!!!!
beh.. pure io sono un "cervello in fuga", venuta a fare un dottorato a londra dopo averne vinto uno (prima al concorso) in italia.
ora dopo 6 anni fuori tra inghilterra, germania e belgio vorrei tornare in italia. mi trovo a inviare cv in italia e a ricevere silenzio tombale come risposta. oppure qualcuno che scrive "complimenti per il curriculum ma non abbiamo nessuna posizione o fondi disponibili".
e come me praticamente tutti i miei compagni del corso di laurea in fisica, i piu' bravi, laureati in tempo e con i voti migliori sono TUTTI fuori dall'italia. e chi e' rimasto in italia lavora per lo piu' gratis con la storia di tirocini e stage, oppure al massimo per 800 euro al mese.

Poi vedi chi e' che comanda in italia, primo fra tutti il manager telecom figlio di papa' che non si sa nemmeno in cosa sia laureato e che parla come un bovaro. mi fa proprio rabbia, ma tanta. a volte mi chiedo se essersene andata all'estero e' stata una fuga o no, non l'avevo mai considerata tale, ma un'esperienza di arricchimento per poi tornare. Ora mica ne sono poi cosi' tanto convinta!

comunque THINK PINK!!!
ciao!

Anonimo ha detto...

Salve a tutti. Trovando questo blog, ho ancor più voglia di andarmene, cosa cui penso sempre più spesso. Dopo aver viaggiato a lungo in Oriente, ogni qualvolta torno in Italia l'unico pensiero ricorrente è "devo andarmene il prima possibile".
La mia storia è un pò diversa dalle vostre ma la situazione è la stessa.
Provengo da studi artistici, con un'ottima preparazione nel settore della Fotografia. Ovviamente, essendo una persona curiosa, con tanta voglia di conoscere, e di realizzare le mie ambizioni, non sopporto di non poter mettere in pratica il mio talento, qui sprecato, perché è una vera e propria frustrazione.
Ovviamente non parlo di fotografia di matrimonio o cronaca, ma di vera e propria fotografia come arte, come documentazione di un periodo storico in evoluzione, un tipo di professione praticamente a metà tra l'artista ed il professionista. inutile a dirlo che in Italia tutte le mie aspirazioni sono UTOPIE allo stato puro.
Ho un diploma al Liceo Artistico con il massimo dei voti, l'arte nelle vene, ho un diploma pari laurea all'Istituto Europeo di Design in Illustrazione e Fotografia, e l'unica cosa che sono riuscito a fare in Italia per guadagnarmi da vivere è fotografare penne, puntine da disegno, cancelleria, una vera e propria rottura di palle, sottopagata, a partita iva che ho dovuto chiudere per le tasse allucinanti, e l'impossibilità di crescere e trovare di meglio perché IMPOSSIBILE, causa nepotismi vari, fotografi impreparati che fino al giorno prima facevano gli scattini ai matrimoni, ed eccoli improvvisarsi professionisti del settore, declassando la mia categoria, i prezzi ed ovviamente producendo immagini di qualità pessima. Però l'azienda per il quale lavoravo ovviamente da mentalità becera italiana, preferisce pagare anche 1 euro meno per foto da cestinare, che invece utilizzano per le loro campagne pubblicitarie. Ovviamente non è la mia aspirazione lavorare in questo settore, e lo faccio soltanto perché volevo mettermi qualche soldo da parte in più per andarmene da questo paese incivile per gli Stati Uniti o l'Inghilterra. Ovviamente il nepotismo è sempre in agguato.
Sei mesi fa, sposo la mia amata fidanzata asiatica, mia attuale moglie con il quale condivido tutte le passioni. L'azienda per la quale lavorava come segretaria per fare le fotocopie (è Laureata in Tourism Management e parla benissimo 4 lingue oltre ad un'esperienza di tutto rispetto come manager!) sceglie di mandarla a casa perché non ha più bisogno di Lei visto che è subentrata la figlia di un caporeparto, appena laureata. Mia moglie manda 3000 curriculum, anche ai supermarket, ai negozi come commessa ecc. ecc.
Dopo 3 mesi ancora nulla.
Stessa cosa per me...dopo il matrimonio, non mi entra più un lavoro, e vengo a sapere che la dirigente aziendale che sceglie i fotografi, preferisce il nipote della collega di stanza, appena 24enne ed inesperto (io ne ho 35) soltanto per parentela.
Premetto che collaboro con quell'azienda dal 2003, ed avevo istituito ottimi rapporti di lavoro con le persone interne, e che il mio lavoro è stato pubblicato su numerosi cataloghi con ottimi riscontri, e questo perché faccio le cose al meglio e con passione, anche se non è il settore ed il target della mia vita.
Di punto in bianco mi vedo disoccupato io, disoccupata mia moglie, un grande talento da applicare, e una doppia identità che mi voglio scrollare di dosso...doppia perché da una parte cerco in tutti i modi di emergere come fotografo concettuale realizzando progetto in Asia e presentandoli in Italia, dall'altro mi guadagnavo da vivere facendo quel tipo di professione che non mi apparteneva, oltretutto lavoravo anche nei weekend, sottopagato, sfruttato e ricattato psicologicamente (se non ce lo consegni per lunedì siamo costretti a chiamare un altro)...facevo anche il facchino, mi caricavo prodotti in macchina da solo, scatoloni e pacchi, riconsegnavo i prodotti e le immagini con una professionalità senza uguali in quell'azienda...e che meriti ricevo? Vengo sostituito per nepotismo da un inesperto con alle spalle 0 foto di cataloghi.
A parte il fatto che il mio talento non è stato mai riconosciuto in Italia ma soltanto all'estero dove ho realizzato alcune mostre con successo, adesso ho proprio deciso, senza ripensamenti: nel giro di un anno, dopo aver messo da parte qualche soldo se ci riesco (ho mandato anch'io 2000 cv ovunque, anche come magazziniere, commesso, call center ecc. ) devo stare a New York con il mio portfolio nelle redazioni e nelle gallerie d'arte.
Spero tanto di poter realizzare i miei sogni con mia moglie; quel che qui per noi artisti è UTOPIA, a New York, Londra e molte altre metropoli è realizzabile.
Se il talento c'è viene riconosciuto come tale, senza bisogno di ulteriori spinte, calci nel sedere, raccomandazioni e nepotismi vari...non se ne può più.
La fuga dei cervelli è una cosa che l'Italia del potere merita; quello che ho deciso è che non voglio dargliela vinta a questo paese di m...a che invece di aiutarci ci abbatte sempre di più, e non voglio rinunciare alle mie aspirazioni vive da quando sono nato, da quando ho realizzato il primo disegno...e anche ai parenti che vedono la mia professione come un "hobby" come una cosa astratta, come se lavorare significa soltanto faticare fisicamente, e condurre un lavoro normale come meccanico, elettricista, idraulico...e si purtroppo ho anche la maggiorparte dei parenti paesani e zero cultura, che oltretutto ho deciso di non vedere mai, che ci godono nel sapere che non riesci a realizzare i tuoi sogni...Via da qui! Nuovi orizzonti!

Imbocca al lupo a tutti voi!

alan

Anonimo ha detto...

Sono un futuro ing Meccanico e pure io penso che andro' all' estero poiche' non ho nessuna raccomandazione.La penso esattamente come voi ,e la cosa piu' schifosa e' che spesso la fuga all'estero viene etichettata come uno sfizio personale e non come una necessita'.Per questo l'Italia si trova in questa situazione perche' abbiamo che chi sta' ai piani alti sono tutti raccomandati e nella maggior parte dei casi pure incompetenti mentre chi merita e ha un talento viene messo ai margini.

anonimus ha detto...

ciao ragazzi, la mia situazione si è fatta invece drammatica nell'ultimo anno...
Ho 38 anni, laurea in chimica, che ho sfruttato al 50% in aziende valide ma sempre con contratti a termine e mai al di sopra della qualifica di impiegato (sputaci sopra...), comunque ,mi sono fatto una discreta esperienza, lavorando pure un anno all'estero...
Ora purtroppo mia madre (sono tornato a vivere per lei per necessità essendo ora disoccupato) stà perdendo il lavoro (è questione di poche settimane e la butteranno fuori da un'azienda plastica) e dunque si spalanca per noi il baratro della povertà.
Purtroppo è un anno che ho faccio colloqui, ma spesso dicono o che sono troppo qualificato (!) o che non ho particolare esperienza in un settore specifico (!!) .. ipocriti del cazzo...
Ho pochi soldi da parte, per fortuna non ho debiti, ma temo che dovro' ritentare fortuna all'estero, tornando a vivere da solo come un cane, cosa di cui non ho la minima voglia.

Giuseppe ha detto...

ragazzi andate al 'estero in Belgio in Cina dovunque, è vero che in teoria Italia che fa parte degli stati europei, ma poi le leggi si fanno a modo italiano senza pagare gli straorniari cosa che esiste in tutto gi stati civili.Se non siete raccomandati bene non fate sogni inutili,perchè in Italia restate la ve lo dice chi ha a che fare con ragazzi laureati di tutti i Paesi Europei,tutti i miei amici europei lavorano in Multinazionale,qui gli ingegneri fanno i metalmeccanici , queli raccomandati io ho 35 anni ed ho fatto finora solo stage corsi stage e lavoricchi premetto che ho una laurea 5 anni in elettrica, 4 lingue straniere fluenti corsi e super corsi ...ma alora perche non mi faccio raccomandare, no tropo tardi ormamai non posso regalare ancora sudore a questo Paese orrible ma che aspetto cosa ci faccio ancora su questo blog perche non fuggo...ciao ora devo adare ADDIO ADDIO POVERI ILLUSI!!!

Anonimo ha detto...

Ciao ragazzi, questa e' la mia storia.

Sono stato licenziato con un contratto
a tempo indeterminato presso l'agenzia ANSA poiche' considerato troppo qualificato...

All'eta' di 24 anni, nel 1999, ho iniziato a lavorare per l'agenzia con contratti a tempo determinato.
Il mio inquadramento contrattuale era di POLIGRAFICO 7mo livello. In verita' svolgevo mansioni diverse.
Mi occupavo delle riprese video, montaggio e regia tv: compresa la manutenzione ordinaria delle apparecchiature.
Ad un certo punto dopo circa 3 anni mi viene detto, dai miei capi, che non servivo piu' e
che non mi avrebbero richiamato in azienda a lavorare.

A quel punto dopo tanti contratti a 1.200 euro al mese, mi sono trovato in mezzo ad una strada!
Sindacati e avvocati= causa contro l'ANSA...
Mentre si svolgeva il dibattimento in varie sedute (5 anni), mi arriva
a casa una lettera dall'ANSA che dice, in poche parole: "Anche se dovessi vincere la causa
per il riconoscimento dei contratti a tempo determinato comunque l'azienda mi licenzia
poiche' nel reparto e' avvenuta una contrazione del lavoro; e dal momento che la mia qualifica
e' altamente specifica, POLIGRAFICO 7mo livello, non posso essere riassorbito in altri reparti"...
(questa per loro e' la GIUSTA CAUSA di licenziamento).

Beh la beffa e' che ho vinto la prima causa per il riconoscimento dei contratti
a tempo determinato e quindi la sentenza lo ha trasformato a tempo INDETERMINATO!
A questo punto ho dovuto impugnare il licenziamento con un'altra causa che durera' 1 anno...

La sentenza del 22 ottobre 2008 rigetta la mia domanda di reintegro
e in Primo grado l'Ansa vince! e io rimango fuori......................!

Tutto questo mentre l' Ansa assume altri poligrafici di 7mo livello (amici di amici),
e a me viene servito un licenziamento in tronco ancora prima di essere assunto (dal momento
che era in corso la prima causa per i contratti a termine).

Totale: 6 anni per una causa di lavoro!

Andro' in appello e anche lontano da sto Paese di merda...

In Rai lo stesso schifo, contratti a termine a poco piu' di 1000 euro!

Ma lo avete capito o no che
ci vogliono sottomessi e ad elemosinare 2 lire (eh magari ci fossero ancora),
torneranno presto gli anni di piombo qui in Italia, la situazione e' fuori controllo, ve lo dice uno troppo qualificato!
Scappate e sputtanate all'estero sti stronzi, destra sinistra ma andate tutti a F...

Anonimo ha detto...

Miseria ladra!
ho una laurea in scienze politiche, un master II liv, esperienze lavorative anche come responsabile, esperienza di studio all'estero. Sono in crisi: a fine febbraio mi scade il contratto, non posso continuare a vivere con 1100 euri al mese di stipendio (trattenute tasse in busta paga 1600 euro!!!!) e sono in fitto da 11 anni. Penso seriamente e quitidianamente di fuggire, così come fanno tutti i miei compagni laureati adesso. Tutti. Un call-center all'estero paga 22 euro/ora, in italia 7 o forse meno, tanto per dirne una...Questa volta lo faccio, triste e timoroso, ma devo. Ma dove? soprattutto come?
Che confusione...e la mia relazione sentimentale? e i miei genitori che già non vedo mai?
Grrrrrrr!!
Non bastavano i 25 anni di mio nonno in germania?

Emigrato senior con esperienza.

Anonimo ha detto...

Si, probabilmente lo e

Anonimo ha detto...

good start

Anonimo ha detto...

molto intiresno, grazie

Anonimo ha detto...

Perche non:)

Anonimo ha detto...

Io all'estero ci stavo, ci sono nata e ci sono cresciuta, poi sono sbarcata in Italia e purtroppo me ne sono ampiamente pentita...

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti!
Sono uno studente di Farmacia, stavo leggendo per informarmi (anche se un bel po' prematuro come discorso) per intraprendere un eventuale dottorato all'estero, mi interesserebbe soprattutto Londra. Cosa mi spinge a farlo? Ci sono molte cose; il fatto che al 99% non avrò un ruolo nella ricerca, se non facendomi umiliare con borse irrisorie, se non conosco un buon referente (raccomandazione). Il fatto che non potrò insegnare nelle scuole perchè conosciamo tutti l'attuale e futura situazione dell' Istruzione Pubblica. Il fatto che al giorno d'oggi fare il farmacista umilia il laureato con salari bassissimi, (inferiori spesso a quelli dei muratori) e costringendolo a fare un lavoro di commesso che vende le scatolette (ho sentito di casi in cui si viene obbligati a fare reperibilità notturne e straordinari senza ricevere alcun compenso). Il fatto che il mio futuro stipendio sarà dimezzato dalle imposte (45%). Il fatto che un giorno qualsiasi lavoro farò in quest'ambito anche se sputerò il sangue e sarò efficiente al 200% arriverà un figlio di papà che mi soffierà il posto.
Io avrò studiato 5 anni come un mulo, avrò fatto sacrifici e rinunce, tutto questo per ambire a qualcosa di più di "scaricare le cassette di frutta ai mercati generali" (come dice il nostro caro amico ministro dell'economia) e cosa ricevo in cambio? Contratti precari con salari da fame.
Non solo... ma sembra che il nostro stato non sia per niente interessato alla ricerca (cosa per me indispensabile per lo sviluppo), e nell'immaginario collettivo la ricerca è solo un settore da tagliare in caso di crisi.
No, basta. Io me ne vado, io sto contando i giorni alla laurea, perchè oggi la mia unica speranza è quella di fare una valigia, andare via e lasciare affondare questo paese che affonderà in modo irrimediabile per la sua mentalità ottusa e mafiosa a cui io sento di non appartenere.
Scusate per lo sfogo ma credo e spero che non sono l'unico a pensarla così.

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti!
Sono uno studente di Farmacia, stavo leggendo per informarmi (anche se un bel po' prematuro come discorso) per intraprendere un eventuale dottorato all'estero, mi interesserebbe soprattutto Londra. Cosa mi spinge a farlo? Ci sono molte cose; il fatto che al 99% non avrò un ruolo nella ricerca, se non facendomi umiliare con borse irrisorie, se non conosco un buon referente (raccomandazione). Il fatto che non potrò insegnare nelle scuole perchè conosciamo tutti l'attuale e futura situazione dell' Istruzione Pubblica. Il fatto che al giorno d'oggi fare il farmacista umilia il laureato con salari bassissimi, (inferiori spesso a quelli dei muratori) e costringendolo a fare un lavoro di commesso che vende le scatolette (ho sentito di casi in cui si viene obbligati a fare reperibilità notturne e straordinari senza ricevere alcun compenso). Il fatto che il mio futuro stipendio sarà dimezzato dalle imposte (45%). Il fatto che un giorno qualsiasi lavoro farò in quest'ambito anche se sputerò il sangue e sarò efficiente al 200% arriverà un figlio di papà che mi soffierà il posto.
Io avrò studiato 5 anni come un mulo, avrò fatto sacrifici e rinunce, tutto questo per ambire a qualcosa di più di "scaricare le cassette di frutta ai mercati generali" (come dice il nostro caro amico ministro dell'economia) e cosa ricevo in cambio? Contratti precari con salari da fame.
Non solo... ma sembra che il nostro stato non sia per niente interessato alla ricerca (cosa per me indispensabile per lo sviluppo), e nell'immaginario collettivo la ricerca è solo un settore da tagliare in caso di crisi.
No, basta. Io me ne vado, io sto contando i giorni alla laurea, perchè oggi la mia unica speranza è quella di fare una valigia, andare via e lasciare affondare questo paese che affonderà in modo irrimediabile per la sua mentalità ottusa e mafiosa a cui io sento di non appartenere.
Scusate per lo sfogo ma credo e spero che non sono l'unico a pensarla così.

Anonimo ha detto...

ciao, sono Francesco, ingegnere Edile - Architetto (laurea specialistica), lavoro 10 / 12 ore al giorno e faccio 1000km a settimana,contratto di stage e guadagno 700€. la mia laurea tra l'altro è riconosciuta in tutti gli stati europei con la possibilità di esercizio della libera professione...non chiedetemi perchè ancora nn sono partito!

Anonimo ha detto...

Non è morta, è sempre stata così solo che ve ne siete accorti ora.
Alex

Anonimo ha detto...

Il mito del paese sviluppato, l'italia è un paese del terzo mondo, l'unico in occidente. E' così difficile ammetterlo?
E poi è anni che l'italia non è più nel G8. Lo era forse agli inizi del 2000.

L'italia è buona solo per farne un'alcatraz.
Via tutte le persone oneste (ma esistono in italia?), processo di assimilazione muscolare nei paesi in cui vanno a vivere, costruite carceri per tutta l'italia, circondate le dogane con filo spinato e militari addestrati di guardia e mandateci dentro la feccia dell'umanità (isis, criminali vari, mafiosi ecc)

"se sei furbo, vai avanti" Ecco perchè facciamo schifo. Se un razzista di un altro paese ci pesta, non li biasimo.

"i nostri corsi di studi in confronto hai loro sono per supergeni"
Allora perchè ci sono più analfabeti in italia che in Inghilterra?