giovedì 29 marzo 2007

Eurispes

Ehi siamo penultimi in Europa nel livello reale degli stipendi dei lavoratori dipendenti!

Ma va?!

scarica il rapporto Eurispes

Livello del salario netto annuo del lavoratore dipendente, senza carichi di famiglia nel 2004, nel 2005 e 2006 (in euro a parità di potere d’acquisto)

Paesi

2004

2005

2006

Crescita percentuali dal 2004 al 2006

Gran Bretagna

21.015

25.880

28.007

+33,3

Olanda

19.533

21.513

23.289

+19,2

Germania

18.607

19.603

21.235

+14,1

Irlanda

19.013

19.508

21.112

+11,0

Finlandia

17.394

18.372

19.890

+14,3

Francia

18.382

18.216

19.731

+7,3

Belgio

18.292

18.242

19.729

+7,9

Danimarca

16.848

17.295

18.735

+11,2

Spagna

15.771

16.085

17.412

+10,4

Grecia

12.434

15.440

16.720

+34,5

Italia

15.597

15.009

16.242

+4,1

Portogallo

8.634

12.142

13.136

+52,1

37 commenti:

Mr. Turbo ha detto...

In Italia ci sono troppi laureati ed è per questo che son pagati cosi poco, altrimenti non si spiega.

Ovviamente per troppi non intendo in valore assoluto,ma in relazione alla richiesta.

Ce ne sono troppi di più di quelli richiesti.

Prova a trovare la stessa tabella comparativa però con le soubrette di tutta europa al posto dei laureati.

Secondo me in quel caso l'Italia sarebbe al primo posto!!

L'Ingegnere pentito ha detto...

uhm..la tabella è riferita a tutti i dipendenti, non solo ai laureati.

Mr. Turbo ha detto...

Mi metti le trappole? :-)

Mr. Turbo ha detto...

Se invece dei dipendenti avessi confrontato i laureati secondo me sarebbe stato anche peggio.

Comunque ti rinnovo l'idea:

Prova a trovare la stessa tabella comparativa però con le soubrette di tutta europa.

..

L'Ingegnere pentito ha detto...

mah..non so, secondo me è vero che lo stato attraverso finanziaria ha dato più soldi ai presentatori, però bisogna capire e sinceramente non lo so, quanti sono stati gli incassi maggiori della Rai dagli sponsor grazie alla loro presenza.

Semmai mi chiederei perchè la Rai faccia il festival di Sanremo (e tra l'altro evita la partecipazione all'Eurofestival, dove l'Italia, se la Rai volesse, sarebbe di diritto, essendo tra i maggiori contributori della Eurovisione). Vabbè fine OT.

Mr. Turbo ha detto...

Quelli che guardano il festival (e lo criticano sistematicamente) sono sempre gli stessi che lo guardano ogni anno a prescindere che ci sia Panariello, la Hunzike o Pippo Baudo.. quindi ha poco senso parlare di quanto questi "artisti" abbiamo fatto incassare alla RAI!

Cmq volevo dirti che ho inserito un nuovo post sul mio blog "Ingegneri Disoccupati" e mi piacerebbe avere tuoi commenti a riguardo.

A presto

Anonimo ha detto...

Dire che in Italia ci sono troppi laureati mi sembra un tantino esagerato.
Primo perchè non è vero, secondo perchè è troppo generalizzante: in Italia ci sono una marea di laureati in materie umanistiche e i motivi, a mio personale avviso, sono da ricercare in
1. il fatto che l'italiano medio non vuole andarsene da casa di mamma manco morto e quindi studia fino alla fine dei suoi giorni pur di fare il mantenuto
2. le facoltà umanistiche sono obiettivamente molto più abbordabili per poter ottenere il "pezzo di carta".

Il problema dell'essere pagati poco và invece, secondo me, ricercato nella stagnazione del mercato del lavoro, ovvero nella quasi impossibilità di cambiare facilmente lavoro (a partire dal volerlo ... ovvio).
In questo modo le ditte sanno che "o con noi o a casa", e quindi si permettono di pagare niente. Previo poi pagare profumatamente i livelli di quadro e dirigente.
Se rapportiamo i salari di quadri e dirigenti a quelli del resto dell'Europa, vedrete che in Italia la paga è quasi il doppio (o anche il triplo in certi casi). Se volete i numeri cercate la puntata di REPORT dove si discuteva proprio dei salari dei manager di Alitalia, o di Trenitalia ... follia pura.
Comemnto finale: andatevene dall'Italia se potete e tornateci per le feste. Io ho fatto così.

Saluti

(Khomeini)

L'Ingegnere pentito ha detto...

grazie Khomeini, il tuo intervento è effettivamente corretto.

Effettivamente la stagnazione del mercato del lavoro è probabilmente la causa di questo abbassamento degli stipendi.

Vedo anche io persone che seppur capaci e importanti nei propri ruoli, non si sanno rivendere, non sanno giocare al rialzo, a differenza di chi lavora nei ruoli "commerciali". Ossia, è quasi banale che se ad un colloquio ti arriva una figura commerciale questa deve saper vendere per prima se stessa, se poi deve saper vendere i prodotti dell'azienda stessa.
Per le figure tecniche questo non accade. Sarà perchè gli ingegneri puri sono troppo "idealisti"?

Oppure le nuove regole del mercato del lavoro mettono in concorrenza tali figure con nuove figure neolaureate che essendo più giovani e quindi più mungibili, eliminano le possibilità di pretendere di più?

Anonimo ha detto...

Secondo me gli ingegneri non sono "troppo idealisti"; semmai vanno divisi in due macrocategorie:
1. quelli che fanno ingegneria perchè sono amanti della tecnologia
2. quelli che fanno ingegneria per farsi chiamare ingegnere e diventare dirigente

Risultato?

I primi fanno una cosa che gli piace e non guadagnano nulla
I secondi fanno una cosa che gli piace e guadagnano una barcata di soldi.

Sapete cosa mi sconcerta realmente? L'incompetenza dilagante. I manager o quadri, provenienti da estrazioni tecniche, sono spesso e volentieri completamente avulsi dal contesto: impegnati a mostrarsi, ma non ad imparare.
Perchè lo dico? Per esperienza personale. Io non ammetto, e mai ammetterò, di avere un capo che sà meno di me.
Sarò mentalmente limitato, può essere ... ma perchè andando all'estero ho trovato persone estremamente competenti (tecnicamente parlando) che ricoprono comunque incarichi dirigenziali (tipo il mio attuale capo) ... mentre in Italia è dilagante il "beh questo argomento è troppo tecnico, ne parli con il responsabile del laboratorio" (80% dei casi un neolaureato sottopagato con responsabilità sul prodotto finale)

il discorso mungibilità, secondo me, è una grande verità: perchè se hai più di 40 anni sei difficilmente ricollocabile pur avendo una esperienza decennale? Per il tuo costo, perchè in Italia l'importante è il profitto e non il contenuto. Siamo ridicoli, tecnologicamente parlando ...
Assumiamo persone senza esperienza pur di pagarle poco e mungerle ... perchè alla fine, checchè se ne dica... non è il prodotto a vendersi, ma la scatola in cui lo metti. E una volta venduto ... puoi sempre guadagnarci con il supporto post vendita ...
Io parlo per l'industria aeronautica che conosco abbastanza... mai chiesti come mai l'italia ha sempre ruoli di secondo piano quando si parla di joint venture europee? Non lasciatevi abbindolare dalle frasi fatte, parlate con chi davvero ci lavora in certi ambiti.
Ci ridono addosso... e il motivo è anche questo: assumiamo gente senza esperienza pur di mungere.

Odio il sistema italiano. L'ho sempre odiato ...

(Khomeini)

Mr. Turbo ha detto...

Io rimango dell'idea che in Italia ci siano troppi laureati.
Abbiamo meno laureati della Francia e della Germania, è vero, ma fare confronti sul valore assoluto non ha alcun senso.

Non è vero neppure che in Italia siano tutti cocchi di mamma e che si preferisca stupidamente le laurea umanistiche perchè sono più facili.

Oggigiorno quest'ultime danno più sbocchi delle lauree tecniche: basta vedere la grande richiesta di lauree umanistiche che fanno le tante,tantissime agenzie di somministrazione che stanno nascendo in questi anni in Italia.

Eppoi le lauree tecniche sono in fortissima crisi.
Se non mi credete leggete
qui

L'Ingegnere pentito ha detto...

E' sicuramente vero quello che c'è scritto, Turbo, ma lì si dice che ci sono problemi nell'assunzione nel primo anno. Che certo è un segnale per il futuro di una tendenza peggiorativa. Però altra cosa è la disoccupazione a 2, a 3 anni, dove credo che gli "umanistici" hanno un tasso di occupazione nettamente peggiore.

Anonimo ha detto...

La percentuale di laureati in materie umanistiche rispetto a quelle tecniche parla da sola.

Inoltre è risaputo che la maggioranza degli italiani sono "cocchi di mamma" come li definisci tu. E non parlo di una persona in particolare ... generalizzo per forza di cose: guarda l'età media in cui gli italiani escono di casa ... e guarda quella degli altri stati. Ma qui siamo OT

Le lauree tecniche sono in fortissima crisi solo in Italia ... ragion per cui gli ingegneri "pentiti" se ne vanno ... così come fisici e matematici...

Mr. Turbo ha detto...

Sinceramente io non sono daccordo..
su niente, questa volta.
Ho letto su diversi articoli che le lauree umanistiche rimontano parecchio su quelle tecniche proprio dopo 4 o 5 anni dalla laurea. Adesso non ho sotto mano l'articolo,ma vi potete fidare.

Per quanto riguarda l'andare a l'estero, non è una decisione da prendere alla leggera.

Lasciare i propri amici, famiglia, morosa e quant'altro ( vedi gatto o cane o canarino) non è una cosa piacevole. E' più facile a dirsi che a farsi.

Il punto è questo. Posso puntare i piedi e fissarmi con l'idea di fare a tutti i costi l'ingegnere (quindi si tratta di andare a l'estero, vivere da solo in un monolocale, fare sacrifici, restare single e solo fino a 40anni ecc) oppure fare altro.
In Italia per una persona volenterosa ci sono molte opportunità per fare i soldi (o comunque per tirare a campare), sicuramente fare l'ingegnere non è una di queste. E poi semplicemente non si può perchè non c'è richiesta!! Fortunatamente però nella vita si può fare altro e si può essere contenti lo stesso :-)


Ps. Per la cronaca il mio micino è questo
qui

L'Ingegnere pentito ha detto...

uhm..quì dallo studio di almalaurea sembra che a cinque anni diano gli ingegneri con quasi piena occupazione e gli altri che recuperano (ovviamente aumenta il tasso di occupazione dal primo anno al quinto anno)..cioè..se gli ingegneri hanno da subito un 82% è normale che gli altri rimontino nei cinque anni dopo..meno male per loro direi!

PIU’ POSTI DISPONIBILI PER INGEGNERI E ARCHITETTI

Se si tralasciano i corsi di laurea (medico, giuridico e scientifico) in cui l’ingresso nel mercato del lavoro è ritardato dal necessario proseguimento della formazione, il massimo di occupazione, secondo l’indagine Almalaurea, si registra fra i neolaureati in ingegneria (76%). Il tasso di occupazione è superiore al 70% anche nei gruppi insegnamento (73%, dove però è consistente la quota di laureati che prosegue il lavoro iniziato prima della fine degli studi) e architettura (72%).

A cinque anni dalla laurea, per i laureati dei gruppi ingegneria, architettura ed economico-statistico si può parlare di piena occupazione. Da uno a cinque anni dalla laurea l’incremento del tasso di occupazione risulta particolarmente apprezzabile per i gruppi giuridico (il numero di occupati è salito di 57 punti, passando dal 27% all’83,5%), medico (33 punti percentuali in più, dal 25% al 58%), letterario (+31 punti, dal 51% all’82%) e psicologico (+31 punti percentuali, dal 57% all’88%). Rimane assai elevata la quota di laureati in medicina che prosegue la formazione post-laurea: 29%.

Mr. Turbo ha detto...

Non era quella la statistica che avevo trovato in rete comunque bisognerebbe guardare anche alla qualità del lavoro.

I laureati umanistici iniziano a lavorare più tardi dei tecnici,ma poi fanno lavori migliori e solitamente meno precari. Ora non ricordo la fonte (non era di certo AlmaLaurea) ,ma posso procurarmela.
Il punto è questo: ormai l'ingegnere è considerato come un semplice tecnico esattamente come un idraulico o un saldatore.
Gli "umanistici" possono avere qualche difficoltà in più per il primo impiego, ma difficilmente vengono trattati come saldatori.

Non fraintendermi. Ci sono tantissimi laureati che finiscono col fare gli operai, ma io non intendo questo.
Se un laureato in economia finisce col fare l'operaio è ovvio che quello non è il suo lavoro.
Se invece un ingegnere elettronico finisce col fare il banale programmatore web sembra quasi che gli sia stato dato il lavoro che gli spetta....

Ripeto: ormai l'ingegnere è considerato come un semplice tecnico esattamente come un idraulico o un saldatore.

Mi chiedo perchè mai trasferirsi all'estero o in un altra regione per fare un lavoro che ormai ha perso qualsiasi prestigio?!!!!

Mr. Turbo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Mr. Turbo ha detto...

Meglio una laurea in Economia triennale con un Master in gestione del personale ..e si finisce a lavorare come selezionatori nelle agenzie di somministrazione che vanno fortissime!!

Questo delle agenzie di somministrazione è un altro settore che non sembra conoscere crisi.
Le nuove sedi continuano ad aprire come funghi e vanno tutte a gonfie vele!
Evvai allora!!!
Si fa tutti a fare i selezionatori.... per selezionare che cosa poi.... chi lo sa .....

Mr. Turbo ha detto...

PS. VIVA L'ITALIA

Anonimo ha detto...

"Mi chiedo perchè mai trasferirsi all'estero o in un altra regione per fare un lavoro che ormai ha perso qualsiasi prestigio?!!!!"

Perchè magari non vado all'estero a fare il programmatore WEB? (chiariamo che non ho niente contro questa cosa, solo non è la mia aspirazione)

L'ingegnere è un semplice tecnico solo in Italia, dove comandano gli economisti anche nelle aziende a spiccato carattere tecnologico.
Ma comunque è la mia opinione contro le tue statistiche, ergo sicuramente io ho torto. Fà nulla.

"Il punto è questo. Posso puntare i piedi e fissarmi con l'idea di fare a tutti i costi l'ingegnere (quindi si tratta di andare a l'estero, vivere da solo in un monolocale, fare sacrifici, restare single e solo fino a 40anni ecc) oppure fare altro."

Non è puntare i piedi, secondo me, è fare quello che hai studiato perchè ti piace ... se poi è puntare i piedi ... boh.
Perchè devo vivere da solo in un monolocale all'estero? E restare single?
Ma daaaaai ... ma chi conosci?
io lavoro all'estero da 6 mesi, ho un bel posto tra laghi e montagne, ho conosciuto tanta gente locale, mi sono fatto amici e ci vado in giro.

Chiaro che se sei un eremita di tuo, all'estero peggiora ... ma non è che in Italia siamo cosi' aperti da portare la gente fuori a peso. Perdonami ma ... questa cosa mi trova in disaccordo.
Se il tuo unico obiettivo è il lavoro, allora rinchiuditi pure a casa (tuo nel senso di chi parte).

Io ho trovato un tenore di vita superiore, buona compagnia e tanti amici. chiaro che i rapporti vanno costruiti, ma questo dipende da noi e non sempre e soltanto dall'ambiente.

E comunque, provare ... e poi giudicare.

W L'ITALIA sicuramente ... buon posto per farci le ferie.

K.

Mr. Turbo ha detto...

"Ma comunque è la mia opinione contro le tue statistiche, ergo sicuramente io ho torto. Fà nulla."

Non mi piace questo tono sarcastico, stiamo facendo un discorso tra amici anche se virtuali, non mi sembra cortese rispondere cosi e di certo non sto qui a farmi prendere in giro da uno sconosciuto.

Per quanto riguarda l'andare all'estero. Un conto è farlo a 22 anni, un conto è a 30 anni , un conto è a 35 anni ecc
Con l'aumentare dell'eta diventa sempre più difficile ricostruirsi una vita da zero e per capire questo concetto non c'è bisogno di statistiche...

Anonimo ha detto...

Concordo assolutamente con il discorso tra amici ... e confermo che il mio tono era una presa in giro ... non sarcasmo :D

ok? ;-)

Io posso portare la mia esperienza, nel senso che sono andato all'estero a 35 anni e non ho trovato cosi' impossibile rifarsi una vita... o perlomeno, non piu' difficile di quanto sarebbe rifarsela in Italia.

Comunque concordo con te sulla difficoltà all'aumentare dell'età, solo dico: non prendiamola come un dato assoluto, come dire ... dipende molto da come ti poni il fatto di rifarti o meno una vita.

comunque, piacere Roberto ... cosi' non siamo piu' sconosciuti e possiamo prenderci in giro tranquillamente :D
(davvero credimi il tono non è spocchioso o cosa ... si scherza, fine)

Credo davvero che alle volte valga la pena provare a rischiare se davvero si sente di stare stretti da qualche parte.
Lamentarsi (parlo di alcuni miei amici) e non fare niente, lo trovo molto "stupido" se mi passate il termine. L'entropia aumenta da sola, non serve darle una mano :D

Mr. Turbo ha detto...

Ok, io sono Daniele.
Per quanto riguarda l'estero resto della mia idea.
Che senso ha dire che in Italia servono ingegneri quando poi per lavorare devono necessariamente andare all'estero?!

Anonimo ha detto...

La mia idea è questa: non è vero che serve andare all'estero per trovare lavoro. E' vero che serve andare all'estero per essere pagati decentemente ed avere soddisfazioni personali che "forse" non si trovano in Italia.

Non è la panacea andare all'estero, dico solo che dipende da cosa si vuole.
Un esempio pratico: come ingegnere guadagno X in Italia, ma guadagno 1.5*X se faccio marketing (in Italia) piu' percentuale sulla vendita (in molte ditte).
Da un altra parte come ing. guadagno molto di piu'.
Non dico che in Italia si stà male, ma se con una laurea in ingegneria, gestisco progetti da 10Mil di euro e guadagno 1600 euro al mese (tipo un operaio turnista), mi sà che qualcosa non quadra, o no?

Va bene laurearsi per il piacere allo studio, ma alla fine una differenza dovrà pur esserci, o no?

Mr. Turbo ha detto...

All'estero si guadagna di più, ok.

Ma qual'è il motivo?

Siamo sempre sullo stesso punto. Qui ci sono troppi ingegneri e di conseguenza (vedi legge domanda e offerta) le aziende possono permettersi il lusso di pagarli pocchissimo!

Come sempre non intendo "troppi" in senso assoluto,ma "troppi" in relazione alla richiesta.

Forse mi sbaglierò,ma a me sembra tutto fin troppo chiaro.

Anonimo ha detto...

Secondo me è il precariato a generare il prezzo e non la richiesta di personale.
Le ditte hanno bisogno, ma sanno che trovare lavoro non è semplice, ergo possono permettersi di pagare poco. Come dire: avessi 3 alternative é ovvio che vado dove mi pagano di più. Purtroppo di alternative di solito non se ne anno, in piu' le ditte grosse hanno contratti fissati per legge (giustamente) e loro aderiscono a questi con il "minimo sindacale".

Tu dici "il motivo" ... credo tu inteda "il motivo per cui ti pagano di più" corretto?
Ora io credo sia un misto di varie cose:
1. costo della vita (e questo gioca ovviamente a sfavore: guadagni di più ma spendi di più)
2. valorizzazione delle risorse: sei un laureato di un certo tipo, ergo voglio da te un certo rendimento, ergo di pago
3. differente ripartizione delle paghe: come ho detto prima la differenza tra quadri e impiegati è inferiore all'estero. E questo perlomeno per la mia esperienza.
4. opportunità di lavoro: ce ne sono molte, quindi per tenerti ti pagano.

Credo che la somma di queste cose faccia pendere la bilancia verso i più soldi.
Personalmente ho provato che a Milano (esempio classico) di lavoro ne trovi quanto vuoi, ma la paga non cresce... è la stessa.

Credo di aver reso il mio punto di vista.

Poi chiaro, capisco che tu ami l'Italia (e per inciso pure io), ma la realtà tecnologica italiana è questa ... pochi soldi per la ricerca e pochissima innovazione tecnologica in genere: integriamo, non innoviamo.

Rob

Mr. Turbo ha detto...

"Le ditte hanno bisogno, ma sanno che trovare lavoro non è semplice, ergo possono permettersi di pagare poco. Come dire: avessi 3 alternative é ovvio che vado dove mi pagano di più."

Praticamente mi stai dando ragione?!

In Italia c'è una bassissima richiesta di laureati e la conseguenza diretta sono gli stipendi cosi bassi. Ci puoi girare intorno quanto vuoi,ma non si sfugge.

Per quanto riguarda il costo della vita, ti posso dire che ho un amico in germania (a Berlino) che mi ha confermato che i prezzi li sono più o meno gli stessi di Milano.
Inoltre le auto li costano molto meno che da noi.

In Italia forse si preferisce pagare le veline e le soubrette,ma questo poi è un altro discorso...

L'Ingegnere pentito ha detto...

Secondo me state guardando in modo simile il problema, ma con due visioni a lungo termine diverse:

Roberto sa che in Italia le aziende maltrattano gli ingegneri, Daniele idem.

Daniele si incazza (a ragione) perchè si rende conto che in Italia dovremmo poter avere le stesse possibilità degli inglesi, tedeschi etc.
Roberto lo sa, ma è più pessimista sull'Italia, e visti i fatti attuali pensa che l'unica soluzione , per chi voglia fare l'ìngegnere veramente, è andare all'estero.

Daniele quando parla di scarsa richiesta di ingegneri penso stia parlando di posti "veri". Roberto afferma che in realtà i posti ci sono se uno si accontenta dell'ingegnere alla maniera delle aziende italiane.

Aggiungo: credo che anche i periti troveranno difficoltà, perchè negli annunci sempre più spesso si chiede perito o ingegnere ed è molto probabile, da quanto vedo io, che venga scelto un laureato, magari triennale..Quindi..c'è un equivoco su cosa voglia dire "Ingegnere" in Italia, e che ci sia qesto equivoco fa già capire che le cose in Italia non vanno come dovrebbero andare.

Grazie per i vostri contributi, la vostra discussione è molto interessante.

Anonimo ha detto...

Concordo con la tua visione della mia visione...

nell'era della VISION aziendale ... ci siamo :D

Mr. Turbo ha detto...

Di solito gli annunci sono del tipo:

"Cercasi adetto alla manutenzione, minimo 5 anni di esperienza nel ruolo, diploma o laurea, massimo 28 anni."

Mi dici come fanno a preferire un laureato?!?

E' automaticamente escluso dall'annuncio!!

L'Ingegnere pentito ha detto...

laurea triennale + cinque anni = 28 .. si si può

e poi l'esperienza viene richiesta .. ma poi magari un laureato con 4 anni di esperienza lo prendono lo stesso..

Anonimo ha detto...

Non difficile, se ti pagano 900€ al mese ... prendono pure il laureato.
BAsta che quando fai il colloquio non chiedi troppo :D

W L'ITALIA

(K.)

Mr. Turbo ha detto...

Si peccato che alcuni non hanno la laurea triennale, ma quella specialistica o vecchio ordinamento...

Qua più si studia e più diminuiscono le possibilità di trovare lavoro!!

Mr. Turbo ha detto...

Poi a 28 anni un diplomato ha almeno 10 anni di esperienza, altro che 5 !!

Qui nella mia zona vi posso assicurare che i diplomati (almeno quelli tecnici) lavorano tutti quanti senza problemi (e quando non lavorano rimangono disoccupati al massimo per un mese) a conferma che si preferisce l'esperienza alla laurea..

Aggiungo un altra cosa: non ho mai visto un diplomato tecnico di 28 anni accontentarsi di 900 euro/mese; di solito gli stipendi di un diplomato di quella eta stanno almeno sui 1600!!

Anonimo ha detto...

1600? Azz... vivi a Soldolandia?

Scherzi a parte, nella nostra zona un diplomato può prendere quei soldi solo se lavora su tre turni. In giornaliero è impossibile (a 28 anni).

Consiglio di prendere un diploma di perito, magari aiuta :D
(scherzo eh!)

Anonimo ha detto...

A ME NON FA INCAZZARE LA QUESTIONE DEGLI STIPENDI. BASSI O ALTI RESTA IL FATTO CHE IN QUESTO PAESE NON FUNZIONA, E' MARCIO QUANTO LA POLITICA, E' IN MANO A UNA MASSA DI INCOMPETENTI CON LA FACCIA DI BRONZO.
UN PAESE IN CUI I TOP MANAGER DELLA TELECOM DOPO LO SCANDALO DELLE INTERCETTAZIONI E A FRONTE DEI PENOSI RISULTATI RAGGIUNTI SONO ANCORA SULLE LORO POLTRONE A GONFIARSI GLI STIPENDI, DISTRUGGENDO QUEL PO' CHE RIMANE DI QUESTO PAESE.
LA VERITA' E' CHE IN QUESTO PAESE NON C'E' PIU' UN IMPRESA.
SE CONTINUA COSI' QUI IN ITALIA RIMARANNO SOLO GLI UFFICI COMMERCIALI DELLE AZIENDE. ECCO PERCHE' I LAVORATORI DIPENDENTI GUADAGNANO POCO. LA PRODUZIONE INDUSTRIALE E' IN CALO DA VARI ANNI.

PRODUZIONE INDUSTRIALE 2007 : -0.4%
Riduzione domanda ingegneri nel mercato italiano: -30% in 10 anni (fonte ordine ingegneri, Roma)

Anonimo ha detto...

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