domenica 11 marzo 2007

Provocazione

Prendo spunto dall'intervento di Vincenzo.

Supponiamo che per qualche ragione lo Stato e le aziende dicano alle famiglie e ai loro fanciulli: "Ok, abbiamo scherzato. In realtà non servono i laureati, ma basta il diploma per moltissime delle cose che farete nelle aziende". Si chiudono moltissime università e rimangono solo quelle necessarie a formare i più motivati e meritevoli.

Primo effetto: le famiglie risparmiano una vagonata di migliaia di euro che altrimenti avrebbero speso per l'università dei loro pargoli. Tale risparmio aumenta la spesa della famiglia in generi di consumo, aumentando il PIL.

Secondo effetto: i pargoli entrano nel mondo del lavoro probabilmente nelle stesse posizioni che avrebbero ricoperto 8 anni dopo, e in questi anni riescono a contribuire al PIL nazionale perchè riescono a comperare un auto, perchè no forse cominciano un mutuo casa.

Terzo effetto: si perdono molti posti di lavoro nelle università e aumenta la disoccupazione di tali impiegati e professori.

Domanda1 : La somma dei tre effetti dà un risultato positivo, negativo o in parità per l'economia dello stato?

Domanda2: La mancata laurea porta a un regresso culturale della nazione o visto che nelle aziende italiane generalmente non servono i "teschi", è del tutto ininfluente? Tra l'altro i giovani, con uno stipendio tra le mani potrebbero anche pensare di studiare veramente bene le lingue.

7 commenti:

Paolo ha detto...

ho 33 anni e sono laureato in ingegneria meccanica, ma non ho mai lavorato da ingegnere perche' col tempo ho scoperto che non era cio' che volevo fare (anche perche' guadagnavo meno di 900 €).
Faccio il designer di prodotti e di progetti grafici. Mi sono trasferito a Londra a luglio del 2006 con 3500 € in tasca (tutti i miei risparmi). Prima di partire mi sono "licenziato" (tra virgolette perche' ovviamente ero senza contratto) e mi sono tolto la soddisfazione di dire faccia alle persone che mi hanno sfruttato per tanto tempo quello che pensavo di loro.
Arrivato a Londra mi sono iscritto ad una decina di societa' di collocamento specializzate nei settori in cui volevo lavorare, durante l'estate ho fatto circa 10 colloqui e ho ricevuto 2 offerte di lavoro, entrambe molto interessanti. Per fortuna ho sempre curato il mio inglese e non ho avuto nessun problema con la lingua. Mi hanno fatto subito un contratto a tempo indeterminato, assicurazione sanitaria privata (che qui e' obbligatoria e totalmente a carico del datore di lavoro), schema pensionistico (per 2/3 a carico dell'azienda). Lavoro dalle 9:30 alle 17:30 spaccate... niente straordinario n'e' weekend lavorativi. Con lo stipendio che ho qui mi sono affittato una casa piccola ma molto bella in uno dei migliori quartieri di Londra (Hampstead), posso mantenere la mia ragazza che sta ancora studiando, riesco a tornare in Italia (in vacanza) una volta al mese, e metto da parte anche qualcosa. In generale tutto cio' che riguarda il lavoro e' incredibilmente meglio organizzato e tutto funziona molto meglio. C'e' tanta offerta di lavoro e la pressione fiscale e' piu' bassa.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso... e che mi ha convito letteralmente a scappare e' stata la scoperta che il lavapiatti del ristorante di mio zio guadagna 1800 €.
La triste verita' e' che in Italia i le teste particolarmente qualificate non servono perche' non c'e' piu' niente di serio da fare.
Ti consiglio di provare all'estero senza tentennamenti. La paura l'avrai ed e' umana... ma dura poco! Scoprirai che tutto e' piu' facile. Se sai l'inglese prova l'inghilterra. Non hanno l'euro e questo aiuta molto...
In bocca al lupo!

L'Ingegnere pentito ha detto...

grazie del post, molto interessante.
Ma quindi adesso guadagni più dei 1800€ di cui dicevi? :)

Mr. Turbo ha detto...

Bravo IngegnerePentito e complimenti per il tuo blog.
Dici delle cose verissime che avrei voluto dire io.
Continua cosi. Anzi io propongo di unire il nostro lavoro e formare qualcosa di più grosso insieme.

Questo è il mio blog:
http://ingegneridisoccupati.blogspot.com/

Riccardo ha detto...

Il fatto è che "l'industriale medio" ed "il piccolo imprenditore", quelli che Bertinotti, quando ancora non aveva venduto l'anima per una poltrona, avrebbe chiamato "i padroni", loro non son mica laureati e quindi:
a) non apprezzano, in genere, chi studia, ma preferiscono "chi lavora"
b) non capiscono che potranno mai farsene delle antitrasformate di Fourier, degli spazi di Hilbert, dela Quantum Chromo Dynamics
c) ...

Anonimo ha detto...

Credo onestamente che tu stia "generalizzando i padroni" anche se concordo in qualche modo con questo tipo di visione.

e

Gli spazi di Hilbert ... davvero non servono a niente :-)

Rob.

Anonimo ha detto...

Perche non:)

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie